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BEATI … PER CAUSA MIA – sermone - Ognissanti

I beati nell'Ultimo Giorno


Ascolta il sermone

 

Grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.

Il sermone si basa sulla lettura dell’Evangelo di oggi (Matteo 5:1-12).

Questo è uno dei più famosi testi della Bibbia…

Viene interpretato da molte chiese (dall’oriente all’occidente, dalla chiesa romana e da molti tra i protestanti) come una scala per il nostro progresso spirituale. Ma invece...

 

Ma invece di una scala per arrivare da qualche parte, nel testo Cristo ci parla di stati, stati dell’anima e del corpo, di coloro che credono in Lui.

È una fotografia di ciò che siamo come credenti in Cristo, piuttosto che una ricetta per salire sui gradini del perfezionamento.



Salmo 1

Il sermone di Gesù inizia con la stessa parola del conosciutissimo Salmo 1: “Beato...”

Gesù con queste sue Beatitudini fa quindi suo il libro dei Salmi, e ne recita uno nuovo che espande i concetti del Salmo 1, come introduzione al suo grandioso sermone sul monte.

Il Salmo 1 inizia così:

Beato l'uomo che non cammina nel consiglio degli empi, non si ferma nella via dei peccatori e non si siede in compagnia degli schernitori,
ma il cui diletto è nella legge dell'Eterno, e sulla sua legge medita giorno e notte.

L’uomo del Salmo 1 è beato perché il suo diletto è nella Parola di Dio. Poi dice che lui è come un albero piantato lungo i rivi d’acqua. L’albero viene costantemente alimentato dalle acque dei fiumi, cioè dalla Parola di Dio, per poi dare del buon frutto a suo tempo. L’uomo che vive così è beato, e i discepoli di Gesù lo sapevano già a partire dal primo Salmo dell’Antico Testamento.

Quindi, all’ascolto della prima parola “Beati…”, l’associazione con il Salmo 1 sarà stata immediata ai piedi di Gesù.



v. 3: “Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli.”

Il senso del termine “povero” nella prima beatitudine è quello di uno che non ha abbastanza per vivere. Non uno che abbia pochi soldi o beni (perché magari con poco uno potrebbe anche accontentarsi). Non quindi uno con poco, ma uno che non ne ha a sufficienza. Per sopravvivere, deve per forza mendicare.

Ecco, il mendicante in spirito è beato. Beato perché sa di non poter da solo soddisfare Dio con la propria spiritualità, con i propri meriti, con le proprie opere o i propri sacrifici. Ma che li va a cercare alla fonte di vita, come l’albero vicino alle acque del fiume. La fonte delle acque della vita, che è Gesù Cristo.

Per questo motivo nella liturgia abbiamo il “Kyrie, eleison!” ….

I credenti in Cristo sono così. Il Signore Gesù dichiara beato il povero mendicante in spirito perché esso cerca nella Parola di Dio, quella scritta, quella proclamata, quella unita al Sacramento, la propria sussistenza.

E il Signore ci stimola a non cambiare, a restare sempre quali mendicanti della Parola per la nostra sussistenza. Come nel Salmo 1, “il suo diletto è nella legge dell’Eterno.” Altrimenti rischiamo di morire spiritualmente. E di questi beati, di questi poveri mendicanti della Parola di Dio, è il regno dei cieli, dice Gesù.



Poi Gesù dice v.4: “Beati coloro che fanno cordoglio, perché saranno consolati.”

È quasi una citazione di Isaia 62, dove leggiamo:

Lo Spirito del Signore, l'Eterno, è su di me, perché l'Eterno mi ha unto per recare una buona novella agli umili; mi ha inviato a fasciare quelli dal cuore rotto, a proclamare la libertà a quelli in cattività, l'apertura del carcere ai prigionieri, a proclamare l'anno di grazia dell'Eterno e il giorno di vendetta del nostro DIO, per consolare tutti quelli che fanno cordoglio,

L’inizio di questo testo Gesù l’aveva letto in sinagoga a Nàzaret, dicendo di essere Lui stesso il compimento di quella profezia.

Quindi non è che uno debba cercare dei motivi per fare cordoglio - questo non è un gradino su cui salire - ma nel cordoglio, che ci arriva prima o poi, saremo consolati da Gesù.

Se il cordoglio è per i nostri peccati, Gesù ci consola con le parole del Salmo 32:

Beato colui la cui trasgressione è perdonata, il cui peccato è coperto!

Ma a volte non si tratta di cordoglio per il peccato, ma per ben altri motivi. Lutero dice che questa è una caratteristica dei cristiani, che non solo hanno i cuori oppressi, ma anche gli occhi pieni di lacrime, a causa di ogni sorta di sfortune che accade a loro. La nostra inimicizia con il diavolo non è teorica, anzi molto spesso veniamo assaliti nel corpo, nei beni, nell’animo, in famiglia, afflitti a tal punto che non ci resta che piangere. Ebbene, sia che la consolazione la riceviamo qui in questa vita in forma di sollievo, come è successo a Giobbe, come si legge alla fine del suo libro, sia che la vediamo solo dopo in paradiso, come il povero Lazzaro in Luca 16, comunque la promessa è ferma e sicura: saremo consolati da Gesù Cristo, colui che è risorto dai morti e salito in cielo.



V. 5: “Beati i mansueti, perché essi erediteranno la terra.”

Mansueti perché si fidano che, così come il Signore ha permesso l’afflizione su di loro, così si farà anche carico della vendetta per l’ingiustizia subita. Mansueti perché non cercano la vendetta, ma la affidano al Signore.

E se nella prima beatitudine il regno dei cieli era stato promesso loro, su ciò che concerne l’anima e l’eternità, qui invece è la terra che viene promessa, con tutto ciò di cui il nostro corpo ha bisogno - il nostro pane quotidiano, per il quale preghiamo il Padre nella preghiera del Signore.



v. 6 “Beati coloro che sono affamati e assetati di giustizia, perché essi saranno saziati.”

Questa non è una fame che i frutti della terra possano sfamare. È la fame della giustizia di Dio, che uno ha quando legge la Bibbia, che è la Parola di Dio. A costui il Signore Gesù dà la sua solenne promessa: saranno saziati. E saranno saziati in Gesù stesso, perché Lui è in se stesso santo e giusto, e si è dato alla morte al posto nostro per poter diventare la nostra giustizia. In Cristo siamo saziati della nostra fame e sete di giustizia divina.



V. 7: “Beati i misericordiosi”:

La misericordia si esprime in due modi. Il primo, quando prontamente perdoniamo i peccatori - perché siamo anche noi stati perdonati per primi. Il secondo, quando siamo generosi nel condividere con i bisognosi ciò che abbiamo, visto che tutto quello che abbiamo è stato ricevuto dalla bontà divina.

È beato chi è generoso nel perdonare e nel condividere il pane quotidiano, perché innanzitutto ha Dio come Padre, e da Lui riceve di continuo la stessa misericordia.



V. 8 “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.”:

Se con “puri di cuore” vi viene in mente un cuore in cui non ci sono né pensieri malvagi né desideri malvagi, senza alcun intento dell’omicidio, dell’adulterio, del furto ecc., allora avete pensato bene. Ma è lo Spirito Santo che ci prepara e purifica il cuore per mezzo della santa Parola di Dio; altrimenti, laddove la Parola di Dio e la fede in Gesù sono assenti dal cuore, il cuore rimane impuro.



v. 9 “Beati coloro che si adoperano per la pace”:

Coloro che si adoperano per la pace sono più benedetti dei pacifici o pacifisti. Cioè coloro che a fronte di un conflitto si impegnano per promuovere e mantenere la pace tra gli altri. Così ha agito anche il Signore Gesù Cristo, non solo tra gli uomini durante il suo ministero terreno, ma soprattutto tra Dio Padre e l’umanità. Eravamo tutti nemici confessi di Dio, e Dio Padre ha inviato suo Figlio perché attraverso la sua morte e risurrezione fosse adoperata e resa possibile la pace con gli uomini.



v. 10: “Beati coloro che sono perseguitati a causa della giustizia, perché di loro è il regno dei cieli.”

Con questa beatitudine, Cristo chiude il cerchio con la ripetizione della promessa del regno dei cieli, come nella prima. Ci rende visibile la condizione solita della vita del cristiano. Nonostante i beati siano, anche con i propri nemici, mansueti, misericordiosi, puri di cuore e operatori di pace, comunque Gesù ci spiega che dovremmo aspettarci ogni sorta di persecuzione a causa della giustizia divina. Saremo insultati, perseguitati, e diranno ogni sorta di male contro di noi a causa di Gesù stesso.

In mezzo a tutto questo, dice il Signore, siamo beati. Quindi, v. 12 “Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli, poiché così hanno perseguitato i profeti che furono prima di voi.” 

Essere beati non è diverso da seguire Gesù nei suoi passi. Lui, santo in se stesso, ha subito gli insulti, la persecuzione, e anche l’abbandono da parte di suo Padre.

Ma poi è risorto, con il suo corpo trasformato, con la sua beatitudine finalmente visibile anche agli occhi del corpo. Seguiamo Gesù non solo nella sua sofferenza, ma principalmente nella speranza della risurrezione e della vita eterna.


E a San Giovanni il Signore ha dato la visione di ciò che ci aspetta, della realtà di questo regno dei cieli promesso, che leggiamo in Apocalisse 7:13-17:

13 Poi uno degli anziani si rivolse a me, dicendo: «Chi sono costoro che sono coperti di bianche vesti, e da dove sono venuti?». 14 Ed io gli dissi: «Signore mio, tu lo sai». Egli allora mi disse: «Costoro sono quelli che sono venuti dalla grande tribolazione, e hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue dell'Agnello. 15 Per questo essi sono davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte nel suo tempio; e colui che siede sul trono dimorerà tra di loro. 16 Essi non avranno più fame né sete, non li colpirà più né il sole né arsura alcuna, 17 perché l'Agnello, che è in mezzo al trono, li pascolerà e li guiderà alle vive fonti delle acque; e Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi».


Non avranno più fame né sete, sia nel corpo, sia nell’anima. Non avremo più motivi per le lacrime. Non perché solo allora saremo finalmente diventati beati - quello lo siamo già adesso in Cristo! -, ma perché allora il Signore ci darà l’eredità promessa ai suoi beati.

Non una scala di gradini verso la perfezione. Le beatitudini sono una fotografia, qui sulla terra, della famiglia dei beati, dei santi perdonati e giustificati per la sola fede in Cristo. La famiglia dei beati, sia di quelli che attendono la risurrezione e che già oggi celebrano davanti al trono divino, sia di quelli che ancora sulla terra sono beati per il potere santificante dello Spirito Santo attraverso la Sua Parola.

 

Che il Signore ci mantenga fermi nella fede in Cristo e nella speranza della vita eterna.

Nel nome di Gesù. Amen

 

- sermone predicato il 05/11/2023 - Luiz R. Lange

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